Sono cominciate proprio in questi giorni e dureranno fino a settembre, le riprese della Fiction di Rai 1 “Un passo dal cielo” che, per la sua 6’ edizione, sceglie la meravigliosa e affascinante location del Cadore.
Il primo ciak sarà sul Lago di Mosigo, incantevole lago circondato da un fitto bosco di pini e abeti, area definita “polmone verde” perchè si tratta di un sito di alta qualificazione naturalistica, abitata da molte specie di animali selvatici e frequentata dagli uccelli al passo.
Questo meraviglioso specchio d’acqua è una cornice perfetta al paesaggio che si può ammirare dal fondovalle mentre la Croda Marcorà e l’Antelao, visibili da qui, mostrano tutta la loro straordinaria bellezza.
Le riprese di “Un passo dal cielo” rappresentano un’importante opportunità per il territorio: prima grande produzione ad arrivare in Veneto dopo il lockdown, segnale molto positivo di una ripresa, non solo dal punto di vista cinematografico ma anche produttivo ed economico di tutta la regione. Una ripresa anche nel settore turistico, settore che fa ancora molta fatica a ripartire in Italia, soprattutto nelle città d’arte.
A fare da cornice alle vicende e ai casi del comandante della Guardia Forestale Francesco Neri (Daniele Liotti) alcuni tra i più suggestivi luoghi della regione Veneto: dal Lago di San Vito alle strade di Padola nel Comelico Superiore, passando per Cortina d’Ampezzo e i paesaggi meravigliosi del comune di Auronzo di Cadore, come il Monte Piana, il lago Antorno e il lago di Misurina.
Fermento, curiosità e un motivo in più per visitare questa zona del Veneto che in questo periodo dell’anno offre un paesaggio mozzafiato e moltissime attività da svolgere all’area aperta e a contatto con la natura.
Ideale location per un viaggio in solitaria, per un weekend romantico e di totale relax, per le famiglie e gruppi di amici.
Le attività sono davvero tantissime e le lunghe giornate si arricchiscono di aria fresca e pulita, di panorami da cartolina, di scoperte enogastronomiche, di tempi lenti che seguono la luce del sole.
Ho conosciuto per la prima volta questa deliziosa località montana, San Vito di Cadore, soprannominata “la piccola Cortina”, un piccolo angolo di paradiso dove la fresca aria della montagna si fonde in uno scenario panoramico mozzafiato, a soli 11 km da Cortina.
San Vito di Cadore è posizionato in una verde e incantevole conca ai piedi di maestose montagne: il monte Antelao, che, con i suoi 3.264 m di altezza, è la seconda montagna più alta dopo la Marmolada ed è per questo anche conosciuto come Re delle Dolomiti; il monte Marcora, che fa parte del gruppo del Sorapiss, uno dei gruppi montuosi più importanti delle Dolomiti; il monte Pelmo, altrimenti noto come el Caregón de ‘l Padreterno (il Trono del Padreterno).
Per quanto io non sia mai stata una “montanara abituale” e nemmeno una abile sciatrice, l’atmosfera fresca della montagna e il calore del legno delle case, il tutto incorniciato da un paesaggio mozzafiato, sono un mix perfetto per allontanarsi dalle alte temperature cittadine e dal caos della città.
In giro per qualche giorno in questa meravigliosa location, ho potuto godere della tranquillità del posto: i tempi lenti mi hanno ricordato la mia “lentezza” siciliana, mi sono sentita un po’ come a casa nonostante lo scenario fosse totalmente nuovo e molto diverso da quello al quale sono stata da sempre abituata con la montagna dell’Etna.
Tanti ciclisti, tante persone in tenuta da trekking pronte ad esplorare itinerari e percorsi che sicuramente regalano scorci altrimenti sconosciuti e impossibili da raggiungere con l’auto.
Il panificio storico “Fiore” offre una moltitudine di varietà di pane, biscotti e dolci, ma anche vino e birra locale: una folla davanti l’entrata attende anche che la pasta fatta istantaneamente da loro (tortelloni, gnocchi…) sia pronta. Qui impossibile non assaggiare la tipica torta al cioccolato senza farina o la torta di grano saraceno con una squisita marmellata.
La domenica mattina dei mesi estivi c’è un mercato di prodotti tipici locali e di artigianato: oggetti fatti con le varietà di legno del territorio.
La “piccola Cortina”, al contrario di Cortina, la sera è una località molto tranquilla, non chiassosa, con i tempi di chi la mattina si alza presto per esplorare nuovi percorsi da trekking o da mountain bike.
Una visita al tramonto al villaggio di Vinigo di Vodo di Cadore Valboite: sembra sia uno degli insediamenti più antichi del Cadore e qui sembra che il tempo si sia fermato ad un secolo fa. Vinigo è situato tra due torrenti: ad ovest Rudan, e ad est Ruinian che dall’Antelao scende attraversando Peaio, e ad est Ruinian le cui acque, provenienti dallo stesso monte, nella loro corsa verso il Boite azionavano un tempo le macine di ben tre mulini situati nei pressi del paese.
Desiderosa di una cena locale ma non necessariamente tradizionale, mi sono affidata all’intuito e ho scelto la trattoria “Il Vizietto”: ottima scelta! Ho lasciato che lo chef Marco, un ragazzo romano proprietario del ristorante, mi suggerisse qualcosa di particolare e compatibile con me che sono vegetariana, la scelta in realtà era tanta e non ho avu
to alcuna difficoltà.
Il risotto con cipolla “bruciata”, gorgonzola e burrata gelificata mi ha totalmente conquistata!
Una ricottina con marmellata di fichi senapata e un misto di verdure di stagione con aromi speziati sono stati il mio squisito secondo. Una trattoria promossa a pieni voti nella mia ultima sera a San Vito di Cadore, un luogo incantato che il giorno seguente lasciavo alle mie spalle non facilmente mentre iniziavo il mio lungo percorso verso la capitale.
Quando si scoprono questi angoli di paradiso, impossibile salutarli con un “addio” ma “a presto” è ciò che si ripete più volte mentre si percorre la strada che attraversa le maestose montagne per raggiungere l’autostrada, un ultimo sguardo indietro a quello scorcio di Dolomiti, al fresco profumo di sapori e di paesaggi unici.